Programma

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1Europa

Si deve mettere in campo in tempi brevi una radicale riforma dell’Unione Europea, altrimenti occorre costruire un percorso di uscita per il nostro paese.

Una radicale riforma della UE deve riportarla ad occuparsi di garantire il libero scambio di merci, persone, capitali e ad avere una politica estera, non deve occuparsi di altro. Tutte le attuali risorse di cui dispone l’UE devono essere destinate esclusivamente a questi scopi e non più ad indirizzare l’economia, distorcere il mercato e pianificare la vita di cittadini ed imprese.

La difesa delle libertà dei cittadini europei deve essere effettiva e spingersi fino ad eliminare ostacoli posti da regole locali.

Vanno demolite tutte le stratificazioni costruttiviste che si sono incrostate negli ultimi vent’anni e che da ultimo hanno trovato il culmine con l’odioso espediente di possibili apocalissi climatiche causate in via prevalente dall’uomo.

Sulla base di un’ipotesi non confermata ed in nome di continui disegni di pianificazione sociale. L’UE sta aggredendo le libertà individuali, la proprietà privata, distorcendo il mercato con un marcato disegno che tende al controllo sociale e al dirigismo di sempre più ampie attività e settori che invece devono riguardare la libera e responsabile scelta individuale di persone e imprese.

L’UE oggi con il suo interventismo debordante continua a complicare con regolamenti e burocrazia la vita delle attività produttive dei vari Stati membri ed è solo un ostacolo alla creatività imprenditoriale ed alle libertà economiche in genere.

Va mantenuta, rivalutata ed incentivata una sana concorrenza fiscale, unico freno alla voracità degli stati più tartassatori, abbandonando in via definitiva la pretesa dirigista di “livellare il campo” con l’obiettivo della armonizzazione fiscale e delle regole, obiettivo a cui puntano gli stati più tartassatori, a partire proprio da Italia e Francia.

A tal proposito al fine di scongiurare qualsiasi nuova tassa per i cittadini europei va stabilito il principio di “invarianza fiscale” in base alla quale l’UE non potrà mai applicare nuove tasse aggiuntive a quelle che gli Stati membri applicano ai contribuenti. Il tutto in un quadro di competizione fiscale tra stati che renderà inutili le storture e le distorsioni elusive.

aggiornato dalla Direzione Nazionale il 9 Aprile 2024

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